Questa canzone é una variante alla prima di questa raccolta. Inizialmente uguali, differiscono poi per il contenuto

Oh ddii quant'é ghierte stu palazze

Oh ddii quant'é ghierte stu palazze,          Oh dio quanto é alto questo palazzo,
manchi lu sole ci ha potti arrivare.            nemmeno il sole c'é potuto arrivare.

E ci vogghie gnana' je (chi) sui puddine  E ci voglio salire io che sono scapolo
pe ghir'a bbire aintre a chi ce stare.        per andare a vedere chi ci sta.

  E c'eggi truvate nu bel lett'armate,         Ci ho trovato un bel letto ornato,
e cuperti r'ore e ricci ri velluta.              coperta d'oro e ricci di velluto.

  E intre c'eri na giovana culcata,             Dentro c'era una giovane coricata,
appena arrivatili tuccai lu puzze.              appena arrivato le toccai il pozzo.

Idda si rivigghia tutta spaventusa            Lei si sveglia tutta spaventata
e dici: amore, addi naaii trasuta?          e dice: amore, da dove sei entrato?


J'eggi trasuta pi porta mirusa,                 Sono entrato per una porta amorosa,
che la tua mane rimani iaperta e chiusa. che le tue mani fanno aperta e chiusa.

  E mmo' si n'addoni li maliritti frate,          Se ne accorgono i maledetti fratelli,
ah dimmi chi c'e' durmute a lu tia lata.    dicci chi dormito al tuo fianco.

  E quisti é testa e quisti la mia vita,            questa é la mia testa e questa la mia vita,
e nisciune, c'é durmuta a lu mia lata.      nessuno ha dormito al mio lato.

  E s'evegna n'aperia a bbui sette frate,     Vi venga una disgrazia, a voi sette fratelli,
una surella e non la maritata.                     che una sorella avete e non la maritate
 

previous Index next

webmaster: Alfonso Galotto agalotto@siris.it
© copyright: Canti e ballate della cultura orale rotondellese